Paura di sbagliare

Paura di sbagliare

Metti a fuoco gli obiettivi che vuoi raggiungere in questo 2019 e inizia a fare della attività proattive nei loro confronti.

Questa è la base: è quello che ti fa decidere di alzarti la mattina e di farlo con grande lena, con grande entusiasmo e grande voglia di fare. Sentirai dentro di te la voglia di gridare: “oggi è una splendida giornata!”. Quindi vai avanti verso la realizzazione dei tuoi sogni con grande coraggio e se fai qualche sbaglio non ti preoccupare. Gli errori aiutano a crescere!

Prendi ad esempio Micheal Jordan, il più grande cestita al mondo e uno degli atleti più straordinari della storia sportiva.

Se chiedi a lui sicuramente ti risponderà che gli errori sono stati altrettanto importanti rispetto alle sue vittorie. Ti dirà che tra i suoi errori si può annoverare il fatto di aver perso almeno 300 partite e di aver sbagliato 26 volte il tiro decisivo allo scadere del tempo quando i suoi compagni si erano affidati a lui per vincere la partita, eppure ha vinto tutto ciò che fosse possibile vincere. Un grande campione che ha fatto tesoro dei suoi errori e dei suoi momenti più particolari.

Quando commetto un errore, o lo commette chi lavora con me o un mio collaboratore, traduco una frase siciliana che dice: “chi mangia produce delle molliche”.

Questo vuol dire che se si va in direzione di un obiettivo è normale fare degli errori. Fa parte del gioco, non mi devo preoccupare. D’altronde chi sta dietro le quinte, chi non osa, chi non fa, non sbaglia. Questa persona pensa di vivere una vita perfetta, senza sporcarsi le mani e critica spesso la vita e il lavoro degli altri.

Il mio augurio per il 2019 è questo: non ti curare degli errori ma sorridi loro.

Se capitano vuol dire sei in azione, che stai facendo qualcosa. Cerca di capire quale è il loro messaggio, per la tua crescita, per la tua attività, per i tuoi obiettivi e poi lasciali andare. Ho commesso un semplice sbaglio mica ho fatto quello determinante nella mia vita. E’ uno sbaglio che capita durante il percorso. E’ come se durante la mia rotta, per una corrente delle acque, virassi di poco e  riposizionassi più tardi la prua riprendendo il giusto percorso la giusta rotta.